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Internazionalizzazione: siamo sicuri di sapere veramente cosa significa?

lentepubblica.it • 20 Luglio 2016

Vector Illustration of  business men conducting global business around the world

Quando si parla di crescita delle imprese italiane, “internazionalizzazione” è un termine che viene usato spesso.

 

Ma cosa significa veramente? La chiarezza della parola non deve trarre in inganno: internazionalizzarsi ha certamente a che fare con il rivolgersi verso il mercato estero, ma le implicazioni sono molte e non sempre evidenti.

 

Con questo articolo cercheremo di andare un po’ più a fondo.

 

 

 

Cos’è (e cosa non è) l’internazionalizzazione

 

“Estero” è in realtà un concetto molto generico: oltre i confini italiani ci sono paesi specifici, ciascuno con la propria cultura e il proprio mercato. Internazionalizzarsi significa quindi decidere prima di tutto verso quale mercato in particolare espandersi, studiarlo a fondo, e capire le strategie migliori per approcciarlo nella sua specificità.

 

Allo stesso tempo, sarà importante non considerare il termine come sinonimo di “delocalizzazione,” che significa piuttosto spostare la produzione all’estero per ridurre i costi.

 

Prima di tutto: una buona dose di apertura mentale.

 

Internazionalizzarsi non è solamente una questione tecnica per esperti di marketing. Le imprese che vogliono intraprendere questo processo devono essere prima di tutto disposte a mettersi in discussione.

 

Un’azienda presente sul mercato nazionale da molti anni ha delle procedure collaudate, che però potrebbero non funzionare su un mercato estero, dove le aspettative sono diverse. Sarà importante quindi non dare troppe cose per scontato, ed essere pronti ad adeguarsi a queste nuove condizioni, adattando non solo il proprio modo di operare, ma – se necessario – anche il prodotto stesso.

 

 

 

L’importanza dei servizi collegati

 

Per espandersi verso un mercato estero, un prodotto di qualità non è sufficiente, anzi, si potrebbe dire che è il requisito di partenza. Al prodotto sarà necessario abbinare una serie di servizi che ne aumentino il valore.  Una lista parziale di questi servizi comprende:

 

  • packaging;
  • catalogo;
  • manuale d’istruzioni;
  • servizio di garanzia e supporto;
  • rete di vendita;
  • logistica

 

Questi aspetti acquisteranno ancora più importanza in un contesto estero, rendendo il prodotto molto più competitivo sul mercato.

 

 

 

Usare il web strategicamente

 

Infine, sarà molto importante usare il web in maniera strategica per farsi conoscere all’estero, soprattutto se il livello di digitalizzazione del paese cui si guarda è elevato.

 

Una forte presenza web non solo contribuirà a colmare la distanza geografica, ma serve a creare attorno al prodotto uno storytelling che costituisce a tutti gli effetti uno degli elementi di valore aggiunto di cui abbiamo parlato al punto precedente.

 

In questo senso, tradurre il sito in altre lingue è senz’altro il primo passo, ma non certo sufficiente: saranno necessarie delle campagne di web marketing mirate verso nuovo il mercato.

 

Kékrika è un’agenzia di web marketing che aiuta le aziende del Made in Italy ad espandersi in Italia e all’estero.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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